44 anni fa, il 25 novembre 1970, lo scrittore, drammaturgo e attore giapponese Yukio Mishima, insieme a quattro membri del Tatenokai (Società degli Scudi) – una milizia privata da lui fondata nel 1968 per “difendere i valori tradizionali del Giappone” – prende ostaggio il comandante di una base militare di Tokyo.
Mishima ottiene di pronunciare un discorso al personale militare della base, invocando la ribellione dell’esercito contro la costituzione pacifista imposta dagli occupanti, poi si toglie la vita eseguendo il suicidio rituale, il “seppuku”.
Sul quotidiano Il Foglio del 26 novembre 2014, vi racconterò quei suoi ultimi novanta minuti.
Buona lettura.